domenica 21 aprile 2024

SOS Biodiversità: l'allarme estinzione si fa assordante.

La crisi degli animali in via d'estinzione è una delle più grandi sfide che il nostro pianeta deve affrontare. Secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), oltre 44.000 specie animali sono minacciate di estinzione, ovvero circa un terzo delle specie conosciute. Questa cifra è in costante aumento, e se non prendiamo provvedimenti urgenti, molte specie potrebbero scomparire per sempre.

L’IUCN ha stilato una “Lista Rossa” ovvero la lista ufficiale delle specie minacciate di estinzione, i dieci animali più a rischio estinzione al mondo sono i seguenti:


1. Orso polare (Ursus maritimus):

Gli orsi polari vivono nell'Artide, lungo le coste e sulle sponde meridionali della banchisa, lo strato di ghiaccio che copre il Polo Nord. Sono animali semi-acquatici e trascorrono gran parte della loro vita in mare, cacciando foche, trichechi e altri animali marini.




la popolazione di orsi polari è diminuita di circa il 30% negli ultimi trent'anni, a causa del cambiamento climatico che sta causando la fusione dei ghiacci artici, il loro habitat naturale rendendo più difficile per gli orsi polari cacciare e trovare cibo.


2. Rinoceronte di Giava (Rhinoceros sondaicus):

Il rinoceronte di Giava è un rinoceronte asiatico che vive sull'isola di Giava, in Indonesia.
Il rinoceronte di Giava è un animale di grandi dimensioni, con un peso di circa 1.000-1.500 kg. Ha un corpo robusto e muscoloso, con una pelle rugosa e pieghettata. Il corno è presente solo nei maschi, ed è lungo circa 25-50 cm.



Sono animali erbivori e si nutrono principalmente di foglie, rami e frutti. Vivono in foreste pluviali e mangrovie, e trascorrono la maggior parte del loro tempo pascolando. Ne rimangono solo circa 60 esemplari, in pericolo di estinzione a causa del bracconaggio per le sue corna, usate nella medicina tradizionale cinese.


3. Tigre (Panthera tigris):

è un mammifero carnivoro ed è il più grande dei cosiddetti "grandi felini" che costituiscono il genere Panthera (tigre, leone, giaguaro, leopardo e leopardo delle nevi).





È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, non avendo predatori in natura, a parte l'uomo. Oltre che dalle dimensioni notevoli, è caratterizzata dalla particolare colorazione del mantello striato che serve a far mimetizzare l'animale più facilmente. Ne rimangono meno di 4.000 esemplari, in pericolo di estinzione a causa del bracconaggio, della perdita di habitat e della frammentazione delle popolazioni.


4. Leopardo dell'Amur (Panthera pardus orientalis):

Il leopardo dell'Amur vive nelle foreste temperate dell'estremo oriente, agile e forte nasconde le sue prede in cima agli alberi in modo da proteggerle dagli agguati di altri predatori.




È la specie di leopardo più minacciata al mondo, ne restano solo circa 35-50 esemplari, in pericolo di estinzione a causa del bracconaggio, della perdita di habitat e della frammentazione delle popolazioni.


5. Elefante di Sumatra (Elephas maximus sumatranus):

è una sottospecie di elefante asiatico. Come indica il nome, questo elefante vive solamente in Sumatra. L'elefante di Sumatra è più piccolo della sottospecie indiana ed è estremamente minacciato.




Ne rimangono solo circa 2.000-2.500 esemplari, in pericolo di estinzione a causa del bracconaggio, della perdita di habitat e della frammentazione delle popolazioni.


6. Vaquita (Phocoena sinus):

La focena del Golfo di California (Phocoena sinus) o vaquita (termine spagnolo che significa "piccola vacca") è una rara specie di focena. È endemica della parte settentrionale del golfo di California (o mare di Cortez). 



È uno dei cetacei più piccoli al mondo(se non il più piccolo in assoluto). Si stima che ne siano rimasti solo circa 12 esemplari, in pericolo di estinzione a causa della pesca accidentale, dell'inquinamento e dell'interferenza umana.


7. Saola (Pseudoryx nghetinhensis):

Il saola (Pseudoryx nghetinhensis) o bue Vu Qang, uno dei mammiferi più rari del mondo, è un bovide che abita in una regione molto ristretta tra la Riserva naturale di Vu Qang e il Laos, presso il confine con il Vietnam. 




Ne rimangono solo circa 70 esemplari, in pericolo di estinzione a causa del bracconaggio, della perdita di habitat e della frammentazione delle popolazioni.


8. Orango (Pongo spp.):

Il termine pongo deriva dal termine mpungu, usato nella lingua kikongo per definire una grande scimmia dei boschi simile all'uomo Vive nelle foreste pluviali con vegetazione fitta, in presenza di paludi e nelle foreste decidue e di montagna del Borneo e di Sumatra.





Ne rimangono circa 100.000 esemplari, in pericolo di estinzione a causa della perdita di habitat, del bracconaggio e del commercio illegale di animali selvatici.


9. Leopardo delle nevi (Panthera uncia):

Il leopardo delle nevi vive sugli altipiani e nelle alte vallate dei principali monti dell'Asia centrale Il leopardo delle nevi è un animale estremamente elusivo. 




Proprio per la sua elusività è difficile da censire, non è noto un numero esatto di esemplari ma si ritiene che oggi vivano in natura tra i 3.920 e i 7.500 esemplari, in pericolo di estinzione a causa della perdita di habitat, del bracconaggio e del conflitto con l'uomo.


10. Gorilla di montagna (Gorilla beringei beringei):

vive tra il Ruanda, Uganda e Repubblica del Congo Il gorilla di montagna è principalmente terrestre e quadrupede. Tuttavia, si arrampicha sugli alberi da frutto se i rami possono sopportare il suo peso. Come tutte le grandi scimmie diverse dagli umani, le sue braccia sono più lunghe delle sue gambe. Si muove camminando sulle nocche, sostenendo il suo peso sul dorso delle dita ricurve piuttosto che sui palmi. 



A partire dal 2018, il gorilla di montagna è stato elencato come in via di estinzione nella Lista Rossa IUCN ne rimangono solo circa 1.000 esemplari, in pericolo di estinzione a causa della perdita di habitat, del bracconaggio e del conflitto con l'uomo.


Altri animali a rischio estinzione includono:
  • Le tartarughe marine, che sono minacciate dalla pesca accidentale, dall'inquinamento e dalla perdita di habitat.
  • Gli uccelli, che sono minacciati dalla perdita di habitat, dal bracconaggio e dal cambiamento climatico.
  • I mammiferi, che sono minacciati dalla perdita di habitat, dal bracconaggio e dalla frammentazione delle popolazioni.
Le cause principali dell'estinzione delle specie sono:
  • La perdita di habitat, dovuta all'espansione dell'agricoltura, dell'urbanizzazione e delle attività minerarie.
  • Il bracconaggio, per la carne, le ossa, le corna o altri prodotti degli animali.
  • Il cambiamento climatico, che sta alterando gli habitat naturali delle specie.
L'estinzione delle specie ha un impatto negativo sull'ecosistema, poiché le specie svolgono un ruolo importante nel mantenimento dell'equilibrio naturale. Inoltre, l'estinzione delle specie rappresenta una perdita di biodiversità, che è essenziale per la sopravvivenza del pianeta.

Esistono diverse azioni che possono essere intraprese per proteggere le specie a rischio estinzione, tra cui:
La creazione di aree protette, per salvaguardare gli habitat naturali delle specie.
La lotta al bracconaggio, attraverso la repressione e la sensibilizzazione della popolazione.
La riduzione delle emissioni di gas serra, per contrastare il cambiamento climatico.

È importante agire per proteggere le specie a rischio estinzione, poiché la loro scomparsa avrebbe un impatto negativo sull'ecosistema e sulla biodiversità del pianeta.

venerdì 29 dicembre 2023

Felice 2024

BUON 2024 DA AMBIENTE-BLOG




mercoledì 13 dicembre 2023

Perché i cani sbadigliano?

Vi sarà capitato numerose volte di vedere il vostro cane che sbadiglia. In questo caso l'animale vuole comunicarvi qualcosa.








Molti ricercato hanno studiato questo comportamento per comprenderne il significato, però, i risultati non sono ancora univoci.

Una cosa è certa per il cane lo sbadiglio non indica solo stanchezza e noia ma spesso serve per mandare un messaggio, proprio come scodinzolare o abbaiare.

Uno dei motivi sicuramente più validi è quello dell’ansia.
Il più delle volte, infatti, quando il cane sbadiglia vuole comunicare uno stato di preoccupazione o ansia; per capire quali sono le situazioni che gli creano questo disagio bisogna osservarlo: capita che sbadigli quando è alla presenza di un altro animale troppo curioso, oppure quando è sgridato per situazioni che non capisce.



Come capire il comportamento

Stiamo parlando di situazioni generali che ovviamente cambiano da cane a cane. Bisogna anche ricordarsi che il cane, specialmente se è stanco dopo aver giocato molto all'aperto sbadiglia semplicemente perché ha sonno.

Osservare il cane che sbadiglia è un buon modo per capire alcuni dei significati che si celano dietro a questo comportamento, tanto usuale quanto ancora poco conosciuto.

Quando la causa dello sbadigliare deriva da una situazione poco piacevole per il cane che gli crea stress, sicuramente avrà altri comportamenti anomali quali abbassare le orecchie, muscoli tesi e girare lo sguardo. Questa situazione avviene spesso quando sono presenti nel suo territorio persone estranee.

Lo sbadiglio è legato da un processo fisiologico che s’innesca con fattori emotivi e non. Il meccanismo di questo comportamento, porta a una maggiore affluenza dell’aria nei polmoni ampliandoli e quindi, a ottenere più ossigeno.

L’apportare più ossigeno al corpo quando si è ansiosi o stressati, è un processo difficile, che non si riesce a compiere in una sola inspirazione, per questo c’è bisogno di un successivo risucchio d’aria.

Spesso sbadigliare insieme al cane riesce a tranquillizzarlo, come se comprendesse che il padrone ha notato il suo disagio.

Un’altra situazione in cui accade uno sbadiglio è in seguito a quello del padrone. In pratica se l’uomo sbadiglia il cane, che è un animale molto empatico, fa lo stesso,

Come comunicare con un cane ansioso

È importante mettere al proprio agio il proprio cane così da poter condurre una vita tranquilla e sana, ciò avviene eliminando fonti di ansia e stress.

Se ti capiterà di entrare in contatto con un cane a te sconosciuto che ha paura, è nervoso o è aggressivo, per comunicargli che “siamo in pace” e non vogliamo fargli del male, sbadiglia. Vedrai subito che comincerà a essere più tranquillo e si inizierà a fidare di te. Quello che per l’uomo è un segno evidente di noia, per il cane è segno di pace e rispetto.





Noia

Capita a volte che i cani come gli umani sbadiglino perché si sentono annoiati o assonnati quindi lo sbadiglio è un segnale di calma e tranquillità. Il cane che sbadiglia al calar della notte o al risveglio da un pisolino lo fa non perché è stressato ma perché è pigro. In situazioni di tranquillità, infatti, non è insolito vedere il proprio animale che sbadigli di frequente.

Segnale amichevole

In alcune circostanze, quando il cane si trova di fronte ad un suo simile aggressivo, l’animale può sbadigliare per inviare un segnale distensivo. Anche un cane in posizione dominante può sbadigliare per rassicurare gli altri sulle sue buone intenzioni o più semplicemente della sua indifferenza, specialmente se si trova di fronte un animale spaventato. Un esempio tipico e quando un cane di piccola taglia per difendere il cibo ringhia ad un cane più grande, quest’ultimo sbadigliando comunica che non è interessato e il cane più piccolo si tranquillizza.

I cani tendono a sbadigliare anche quando si trovano in situazioni felici e piacevoli: utilizzano quindi lo sbadiglio come meccanismo di rilassamento. Anche quando sta camminando su un prato con il proprietario, gioca o è tranquillo su un prato, l’amico a quattro zampe può sbadigliare per esprimere gioia e tranquillità.

Dal Blog: I Pelosetti